117 commenti

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  1. e quelli che “amo la musica jazz” e alla tua richiesta di una minor vaghezza rispondono “michael bublé”?

    gesùuu, che nervi

    (don)

    lisa

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  2. amore

    per chiamare il proprio compagno/a

    io credo che sia la base molle su cui è destinato a crollare un rapporto di coppia.
    Presuppone e al peggio.
    Non chiamatevi amore. Chiamatevi tutti Nicoletta.

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  3. suvvìa, stan.
    venghé è quel tipo di legno molto scuro e liscio liscio che viene usato da qualche tempo in qua per arredare e rivestire qualsiasi cosa: fa molto fashion e molto japanese-style.

    (ves)

    lisa

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  4. mah, stan… qua in Toscana ce la si fa suona come un milanesismo importato male.
    ci se la fa vuol dire “ce la facciamo”, ma in effetti non so se sia la forma corretta.
    ora che l’ho letta 25 volte, poi, mi gira anche un po’ la testa.

    lisa

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  5. 24 Lisa: grande!

    Stan Aggiungerei:
    1 e quant’altro
    2. cabina di regia
    3. “dove” usato al posto del relativo “che”
    4 de sica che ce prova con una prof nello spot tim “con le prof ce parleno le madri” Sessista volgare e nun se pò sentì (sto passando a wind per protesta)
    5 “‘namo” pronunciato da un nordico
    6 “molto Audrey Hepburn”

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  6. lo dicono stan, lo dicono.
    sembra impossibile, ma anche a me, lo dicono.
    (non saprei, basta un capello scuro corto e giù di Audrey Hepburn. ma vi sembra il modo?)

    lisa

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  7. lo dicono per abiti, per la linea sottile ecc.

    A me la Audrey "stucca" o "ha stuccato". EBBASTA co ste cose de Balenciaga che voleva creare solo per le nobili, eccheè??
    VIVA POrta Portese!

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  8. Ti arrivi il mio ciao

    Ma che espressione è? Mi dici ciao e mi arriva ciao. A meno che tu non dica Frosinone rivolta a un tucano muto o omertoso, mi arriva ciao

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